Continua ad aumentare il numero di turisti che hanno fatto recapitare al parco archeologico di Pompei dei reperti rubati. Ma perché?
La maledizione di Pompei resta una leggenda anche se molti sono i turisti che hanno iniziato a fare i conti con la sfortuna dopo aver portato a casa un reperto del parco archeologico. Il sito non sarebbe l’unico interessato da tale “leggenda”. Una credenza simile è quella che troviamo anche sulle rocce dei vulcani delle Hawaii.
Sappiamo infatti che i vulcani in questione appartengono ad un sito naturale controllato dai Ranger e che possono essere visitati ma senza però prelevare nessun tipo di roccia. In ogni caso, sembra che siano stati proprio i rangers in questo caso ad inventare la maledizione così da spingere i turisti a non portare con sé dei souvenir vulcanici. Chissà se è la stessa cosa che altri è accaduto per Pompei, anche se, intanto, poco alla volta molti reperti rubati stanno tornando al loro posto.
La maledizione di Pompei
Per coloro che sono più scaramantici, questa sarebbe l’ennesima dimostrazione che esistono delle forze più grandi di noi. Infatti non tutti credono alla sfortuna anche se, nell’ufficio archeologico di Pompei, aumentano i biglietti inviati dai turisti del mondo intero che vanno a rispedire i reperti rubati ai resti della città che fu distrutta dal Vesuvio. L’archeologa Sophie Hay insieme a Gabriel Zuchtriegel ha reso noti su X alcuni biglietti che sono arrivati presso gli uffici del parco archeologico. Ognuno di questi biglietti vedeva anche la presenza di alcuni reperti che spesso i turisti avevano prelevato proprio come ricordo di quella volta che avevano visitato Pompei. Ma ciò che incuriosisce di più è il motivo che spinge i turisti a fare tutto ciò. E che avrebbe a che fare con la maledizione di Pompei.
In base ad una leggenda, si narra che prelevare qualsiasi tipo di oggetto dal parte archeologico di Pompei faccia scatenare l’odio degli dei su di sé. In poche parole, rubare dei reperti da Pompei darebbe vita ad un numero molto alto di sfortunati eventi. Si fa riferimento quindi ad una vera e propria “maledizione” che ha spinto molti turisti a restituire i reperti. Raccontando anche di avere sviluppato diverse patologie e malattie proprio dopo che sono tornati a casa con la refurtiva. Che si tratti di una credenza o meno, secondo qualcuno è meglio evitare di sfidare troppo la sorte.
Vero è che i biglietti dei turisti non sono una novità. In quanto già un po’ di tempo fa l’ex direttore del parco di Pompei aveva dichiarato che da molti anni, l’ufficio del parco archeologico, vedeva recarsi diversi pacchetti. Al cui interno erano presenti numerosi reperti. Ma soltanto in quest’ultimo periodo è stato condiviso anche il contenuto dei biglietti.
Tra i vari messaggi che hanno attirato l’attenzione troviamo quello di una donna la quale racconta di aver scoperto di soffrire del cancro al seno proprio dopo che aveva portato a casa un reperto di Pompei. Ecco il contenuto del biglietto: “Non sapevo della maledizione. Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta del cancro. Sono giovane e in salute e i medici dicono che è solo ‘sfortuna’. Per favore accetti le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace”.
Gabriel Zuchtriegel ha così risposto alla donna attraverso un post su X augurandole buona fortuna e rassicurandole che il reperto è giunto a destinazione. Molto probabilmente i turisti credono che andando a restituire reperti rubati, la sfortuna possa sparire proprio come dovrebbe sparire anche la maledizione di Pompei.