Alcune categorie di soggetti possono ottenere un prestito veloce e disporre delle somme immediatamente. Chi può richiederlo?
Ottenere un mutuo da una banca è, molte volte, complicato perché sono necessarie una serie di garanzie. In alcuni casi, però, si può ottenere un prestito immediato, accordato in circa 48 ore. È la soluzione ideale per i soggetti che necessitano di liquidità immediata (ad esempio, per sostenere una spesa improvvisa). Il prestito immediato fa parte del gruppo dei prestiti personali, cioè dei finanziamenti di ammontare non elevato, pari a massimo 30 mila euro.
Chiariamo che la circostanza che il prestito possa essere concesso in maniera più veloce non vuol dire che non sono richieste garanzie dalla banca. Di conseguenza, i mutuatari dovranno presentare, oltre alla copia di un valido documento di riconoscimento, la busta paga, la Dichiarazione dei Redditi (se lavoratori autonomi), il CUD (se lavoratori dipendenti) o il cedolino (se pensionati).
Poiché, come abbiamo specificato, l’importo del prestito immediato è contenuto, anche se si è cattivi pagatori ci sono buone probabilità di ottenere lo stesso il mutuo. Nella maggior parte dei casi, infatti, la busta paga o la pensione sono sufficienti come garanzia per la stipula del prestito.
In caso contrario, la banca potrebbe richiedere ulteriori garanzie, ad esempio una fideiussione con la quale un terzo soggetto si impegna a restituire le somme in caso di inadempimento del mutuatario.
Prestito immediato: quando si può ricorrere a cambiali e cessione del quinto?
Un altro metodo per ottenere un prestito immediato anche se si hanno poche garanzie e una busta paga insufficiente è la firma di cambiali. La cambiale costituisce uno titolo esecutivo per il creditore che, quindi, in caso di inadempimento da parte del debitore oltre la scadenza fissata, può soddisfarsi tramite il pignoramento.
C’è, infine, la cessione del quinto, che può essere richiesta solo dai lavoratori dipendenti (sia pubblici sia privati) e dai pensionati. In pratica, ogni mese viene trattenuta sulla rata dello stipendio o della pensione una somma fino a un quinto del totale, ossia il 20% della retribuzione o della pensione valutati al netto delle ritenute.
In questi casi, la banca è quasi sempre disposta a concedere il prestito, perché la restituzione viene sempre garantita. La cessione del quinto è, inoltre, un’ottima soluzione nell’ipotesi in cui l’interessato abbia problemi di credito; tramite la cessione è, infatti, il datore di lavoro e non il soggetto che richiede il prestito a provvedere all’estinzione dello stesso. È il datore che, nei fatti, paga la rata mensile, effettuando la trattenuta direttamente dalla busta paga o dal cedolino pensione.