Rivoluzione del 2024: per gli amanti della birra sta per cambiare tutto, ecco la decisione incredibile, i dettagli.
In questo 2024 si prospettano buone notizie per gli amanti della birra. Si parla, ovviamente, di una delle bevande più amate al mondo, che spesso scegliamo di sorseggiare quando decidiamo di rilassarci in compagnia o magari di cenare fuori, magari da goderci insieme ad una pizza mentre ci gustiamo la partita della nostra squadra del cuore. Cosa accadrà, dunque?
Pare sia previsto un persistente sconto sull’aliquota dell’accisa, sebbene limitato ai piccoli birrifici. La recente circolare 1/2024 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Direzione Accise), datata 10 gennaio, ha rivelato le novità che riguardano l’applicazione del regime impositivo per le fabbriche di birra nell’anno in corso. Il contesto normativo che influenza il costo della birra nel 2024 è stato precedentemente delineato dal decreto del 29 dicembre 2022, che ha esteso le misure introdotte nel 2022 anche per il 2023.
Tali misure includono l’incremento del beneficio per le fabbriche di birra e specifiche riduzioni di accisa per i birrifici con una produzione annua superiore a 10.000 ettolitri e fino a 60.000 ettolitri. Tuttavia, con il termine di questo regime impositivo provvisorio, a partire dal 1° gennaio 2024, entrerà in vigore il regime ordinario. Quest’ultimo, comunque, prevede riduzioni significative per alcuni fornitori di birra.
Birra, quali sono le agevolazioni
Con la fine delle agevolazioni stabilite dalla Legge di Bilancio 2023, si ritorna all’aliquota normale di accisa per la birra, fissata a 2,99 euro per ogni ettolitro e per ogni grado-Plato. Inoltre le agevolazioni rimangono in vigore per i microbirrifici, ossia quelli la cui produzione annua non supera i 10.000 ettolitri. In questo caso, l’aliquota di accisa applicata è ridotta del 40%. Quindi questa riduzione fiscale continua a sostenere i microbirrifici.
Questi sono imprese indipendenti con una produzione annua limitata, che si dedicano alla fabbricazione e alla diretta commercializzazione della birra. Tuttavia, c’è un aspetto importante da considerare. Nonostante l’aliquota di accisa inferiore, la birra prodotta da questi birrifici non è sempre caratterizzata da un costo inferiore rispetto ai grandi marchi.
Per comprendere appieno la dinamica di queste agevolazioni fiscali, è essenziale definire il concetto di microbirrificio. Si tratta di aziende che producono birra in modo indipendente, sia legalmente che economicamente, da qualsiasi birrificio con impianti distinti. Inoltre hanno una produzione annua non eccessivamente elevata. La riduzione dell’aliquota di accisa del 40% è stata introdotta per sostenere queste realtà imprenditoriali più piccole.
Tuttavia, la realtà è che non sempre i microbirrifici, pur beneficiando di un’aliquota di accisa inferiore, riescono a posizionare sul mercato birre artigianali con un costo inferiore rispetto ai prodotti dei grandi marchi. Le ragioni dietro questa discrepanza sono diverse. Esse spaziano dalla dimensione della produzione alle spese operative, passando per la qualità degli ingredienti e il posizionamento di mercato.
In molti casi, le agevolazioni fiscali non si traducono automaticamente in un ribasso dei prezzi di vendita per i prodotti dei microbirrifici. La complessità dell’industria della birra, la diversità di approcci produttivi e la competitività del mercato sono solo alcune delle variabili che influenzano la determinazione del prezzo finale.
Ci sono quindi aspettative positive per la riduzione dei costi della birra nel 2024, grazie agli sconti sull’accisa. Nonostante ciò è fondamentale considerare che tali benefici potrebbero non riflettersi direttamente sui consumatori. Per scoprire se ci saranno variazioni di prezzo occorrerà attendere. Gli amanti della birra dovrebbero rimanere consapevoli delle sfide che i microbirrifici affrontano nel tradurre le agevolazioni fiscali in prezzi più accessibili.
