Rievocando gli inizi della carriera dell’attore, non ha risparmiato critiche al vetriolo: “… irriconoscente”, i dettagli.
Non c’è dubbio: il grande pubblico si è innamorato follemente di Riccardo Scamarcio dopo l’uscita di Tre metri sopra il cielo. Era il 2004 e l’attore aveva intrapreso da pochissimo la carriera nel mondo dello spettacolo. Prima l’esordio sul piccolo schermo nella miniserie tv Ama il tuo nemico 2, poi in Compagni di scuola, che andarono entrambe in onda su Rai 2 nel 2001. Appare successivamente per pochi minuti ne La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e ottenne un ruolo in Ora o mai più di Lucio Pellegrini nel 2003. Infine, la svolta improvvisa.
La pellicola tratta dal romanzo omonimo di Federico Moccia rappresentò un vero e proprio spartiacque per Scamarcio, da lì in poi iniziò la sua ascesa verso il successo. Già nel 2005 viene chiamato da Fausto Paravidino per Texas e poi da Michele Placido per Romanzo criminale. Dando un’occhiata alla sua filmografia ci rende subito conto di come abbia saputo reinventarsi progetto dopo progetto, senza mai rimanere ingabbiato in un personaggio. È forse anche per questo che di rado ricorda le proprie esperienze passate, compresa quella nei panni di Step.
Federico Moccia su Riccardo Scamarcio: il retroscena
Ha segnato una generazione, piaccia o no, il libro di Federico Moccia Tre metri sopra il cielo che fu ristampato nel 2004 diventando un caso letterario – la prima edizione era uscita nel 1992. A conferma del clamoroso successo la trasposizione cinematografica a cura di Luca Lucini, nel cast c’erano Riccardo Scamarcio e Katy Louise Saunders a interpretare i protagonisti Step e Babi. Il primo appare anche nel sequel, Ho voglia di te, al fianco di Laura Chiatti, ma da allora la sua carriera ha preso una piega totalmente diversa.
A risentirsi proprio lo scrittore del bestseller che in un’intervista di qualche tempo fa al Corriere della Sera non ha risparmiato parole al vetriolo per l’attore: “Ha cominciato la sua carriera grazie a questi film. Non lo avrebbero chiamato a farne altri senza questa fama”. L’affondo poi non lascia spazio a interpretazioni: “Mi dispiace che non conosca la riconoscenza… Avrebbe potuto seguire l’esempio del suo collega spagnolo. Scamarcio quando le ragazzine lo assediavano entusiaste chiamandolo Step si alterava, rispondeva male: ‘Sono Scamarcio non Step’”.