Acquistare un’auto usata può sembrare un ottimo investimento. Ma è davvero così o si rischia di pagare tasse inaspettate? Scopriamolo.
Tra i vantaggi dell’acquisto di auto usate rientra la possibilità di spendere di meno e di disporre immediatamente dei veicoli, senza attendere i tempi di produzione e immatricolazione.
Anche le auto usate, però, comportano delle spese, molto spesso ignorate o sottovalutate. Innanzitutto, ci sono dei costi iniziali, tra cui la verifica del codice VIN, un numero identificativo che contraddistingue i vari modelli di auto, formato da 17 cifre. Si tratta di un elemento fondamentale, perché utile a scoprire diverse caratteristiche della vettura, come le informazioni relative alla casa produttrice, al chilometraggio e a eventuali danni e furti causati o subiti dal precedente proprietario.
La verifica del codice VIN, tuttavia, non è gratuita e può comportare una spesa per l’acquirente. Per accedere a diverse funzioni extra relative all’auto, molte piattaforme digitali esperte del settore potrebbero pretendere il pagamento di una somma di denaro. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un costo irrisorio, ma non tutti ne sono a conoscenza al momento dell’acquisto. È, tuttavia, sempre preferibile verificare il codice VIN, perché assicura una maggiore sicurezza nelle operazioni di compravendita.
Comprare un’auto usata è vantaggioso? Ecco quanto si spende
Quando si decide di comprare un’auto usata non si può non prendere in considerazione il prezzo di una serie di spese nascoste.
Tra di esse, rientrano:
- la revisione, da effettuare ogni 2 anni. È obbligatoria per legge perché consente di accertare le condizioni e il funzionamento dell’auto;
- l’imposta sul passaggio di proprietà al momento dell’acquisto, che permette il trasferimento effettivo della proprietà da un soggetto all’altro;
- i costi di manutenzione e di gestione, che variano a seconda della tipologia, del numero di chilometri e dell’anno di immatricolazione dell’auto.
Proprio la manutenzione delle auto usate può essere più onerosa di quella per le vetture nuove, in particolare nel lungo periodo. In molti casi, ad esempio, le condizioni e lo stato del veicolo non sono ottimali e, dunque, necessita di riparazioni e altri interventi.
Bisogna, ad esempio, considerare le spese per la sostituzione degli ammortizzatori, che, per ragioni di sicurezza, vanno cambiati dopo un determinato numero di chilometri. Ma ci sono anche altri interventi di manutenzione relativi ai veicoli usati, che possono comportare spese più o meno costose.
Tra i più comuni, ci sono: le riparazioni dell’impianto di climatizzazione, la verifica dei livelli di fluidi (come olio, liquido refrigerante o liquido freni), l’accertamento di eventuali perdite nel motore, il cambio delle pastiglie dei freni, la sostituzione degli pneumatici usurati.