Non tutti lo sanno, ma esistono diversi metodi per accedere alla pensione anche con soli 5 anni di contributi. Scopriamo quali sono.
Per beneficiare della pensione, la normativa richiede il rispetto di determinate condizioni anagrafiche e contributive.
Ma si può accedere alla prestazione pensionistica anche se non si possiedono i requisiti prestabiliti. Ad esempio, è consentito usufruire del pensionamento anche con soli 5 anni di contributi. Tale facoltà è concessa a coloro che si trovano in determinate condizioni personali o economiche e che, dunque, l’INPS decide di agevolare.
Il nostro sistema previdenziale prevede tre specifiche ipotesi in cui è consentito andare in pensione con 5 anni di contribuzione. Nel dettaglio:
- i lavoratori iscritti alle Casse previdenziali dell’INPS, che non possiedono versamenti previdenziali prima del 31 dicembre 1995. Possono chiedere la pensione di vecchiaia contributiva, al raggiungimento dei 71 anni di età e alla maturazione di almeno 5 anni di contributi, successivi al 31 dicembre 1995. Si tratta, insomma, di una soluzione riservata ai contributivi puri;
- i contribuenti che possiedono almeno 5 anni di contributi, dei quali 3 nell’ultimo quinquennio precedente la domanda di Assegno Ordinario di Invalidità. Questa opzione è destinata esclusivamente a coloro che hanno ottenuto il riconoscimento di una riduzione della capacità lavorativa inferiore a un terzo;
- i soggetti iscritti al Fondo Pensione Casalinghe dell’INPS. Si tratta di uno strumento di previdenza facoltativa, diretto alle donne e agli uomini che si occupano della cura della casa senza percepire, in cambio, alcun compenso. Se si possiedono almeno 5 anni di contribuzione, si riceve una prestazione pari a 310 euro annui (importo minimo). Di norma, per l’accredito di un anno di contribuzione, bisogna versare un importo di almeno 25,84 euro al mese.
A quanto ammonta l’assegno pensionistico se si hanno 5 anni di contributi?
L’ammontare della pensione per chi vi accede con soli 5 anni di contributi varia in base al meccanismo utilizzato tra i tre che abbiamo elencato. In ogni caso, l’assegno sarà molto basso.
Facciamo un esempio. Tizio ha uno stipendio annuo di 30 mila euro, 5 anni di contributi e 71 anni di età. Il 33% della retribuzione (ossia 9.900 euro) viene versato per maturare un montante contributivo di 49.500 euro. Se si applica il coefficiente di trasformazione pensionistico del 6,466% (che è quello applicabile per chi ha 71 anni di età), l’assegno annuo sarà di circa 3.200 euro, cioè 246 euro al mese per 13 mensilità.
Specifichiamo, infine, che chi non possiede alcun contributo non può usufruire della pensione di vecchiaia, per la quale è necessaria un’anzianità contributiva di almeno 20 anni e una anagrafica di 67 anni.