Il bonus di 100 euro sullo stipendio spetta anche ai pensionati? La verità è questa

I pensionati possono percepire il Bonus Renzi di 100 euro, ma solo se rispettano una specifica condizione. Scopriamo quale.

Il Bonus Renzi è un trattamento integrativo introdotto per ridurre il cuneo fiscale, ossia la disparità tra lo stipendio lordo e quello netto. La condizione imprescindibile per ottenere il sussidio è lo svolgimento di un’attività lavorativa subordinata.

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Anche i pensionati hanno diritto al Bonus Renzi (fullmagazine.it)

La normativa non pone limiti per i pensionati, che possono percepire il Bonus di 100 euro a condizione che venga svolta un’attività di lavoro dipendente. In altre parole, i titolari di pensione possono usufruire del Bonus Renzi solo se lavorano anche come dipendenti. L’ultima Riforma fiscale ha, però, stabilito che bisogna rispettare un limite massimo di reddito da lavoro subordinato pari a 15 mila euro lordi ma superiore a 8.174 euro (al di sotto di tale soglia si è considerati incapienti).

Bonus Renzi da 100 euro anche ai pensionati: quali sono i limiti per poter ottenere l’integrazione?

Ai fini dell’accertamento del requisito reddituale per la percezione del Bonus da 100 euro, è importante specificare che non si considerano i redditi da pensione.

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I pensionati che hanno redditi da lavoro dipendente possono richiedere il Bonu Renzi (fullmagazine.it)

In particolare, sono esclusi dal computo:

  • le pensioni e gli assegni di ogni genere;
  • i compensi spettanti ai lavoratori soci delle cooperative di produzione e lavoro, delle cooperative di servizi, delle cooperative agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e delle cooperative della piccola pesca;
  • le indennità e i guadagni spettanti ai prestatori di lavoro dipendente da parte di terzi;
  • le borse di studio o gli assegni, i premi e i sussidi per finalità di studio o addestramento professionale;
  • i compensi spettanti a chi ricopre le cariche di amministratore, sindaco o revisore di società, associazioni e altri Enti, ai collaboratori di giornali, riviste, enciclopedie, a chi partecipa a collegi e commissioni, e quelli derivanti da altri rapporti di collaborazione senza vincolo di subordinazione nell’ambito di un rapporto unitario e continuativo;
  • le pensioni complementari.

Poiché il reddito da pensione non ha alcuna valenza ai fini del diritto al trattamento integrativo, non c’è alcuna differenza tra l’accredito del Bonus Renzi direttamente in busta paga oppure al momento della Dichiarazione dei Redditi. La scelta, dunque, dipende esclusivamente dalle preferenze personali dei percettori.

I contribuenti che decidono per il pagamento con Modello 730 lo fanno soprattutto perché temono di non soddisfare i presupposti reddituali imposti dalla normativa. In tal caso, però, come abbiamo specificato, non ci sono problemi per i redditi derivanti dalla pensione, perché la prestazione non viene considerata.

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