In una lunga intervista ha parlato anche della fede ritrovata, il racconto del 52enne è davvero da brividi.
“Non ero semplicemente ateo, ero proprio in rivolta, a tratti persino violenta”, inizia così il racconto di Max Laudadio che ha provato a ripercorrere le tappe che lo hanno portato alla conversione. Di fondamentale importanza fu la figura di don Silvano per l’inviato di Striscia la notizia, proprio lui gli regalò un libro intitolato Per una Chiesa scalza di Ernesto Olivero. Dalla lettura dell’opera scaturì una vera e propria illuminazione.
Lui e l’autore si sono incontrati a Torino, il missionario lo ha accolto con un “Ti voglio bene”; quello della preghiera sin da allora è diventato un momento imprescindibile per Laudadio. E non solo, perché ha anche compreso come nella sua vita stesse facendo troppo poco per gli altri: “Sono partito: tre mesi in missione”, un’avventura che lo ha portato ad Haiti, in Giordania e in Benin.
Max Laudadio e la conversione: “Io megalomane, egocentrico ed esibizionista”
Una lunga intervista quella concessa da Max Laudadio a La Verità, l’inviato di Striscia la notizia finalmente si è confessato a cuore aperto sul momento più importante della sua intera esistenza. “È successo che mia figlia frequentava l’oratorio e il prete don Silvano Lucioni si era messo in testa che io dovevo entrare in Chiesa, ma non mi passava neanche dall’anticamera del cervello”, inizialmente alza un muro per poi cambiare idea.
La lettura di Per una Chiesa scalza, consigliata da don Silvano, trasforma la sua percezione. “Da megalomane, egocentrico ed esibizionista, arrivo a chiedere il dono dell’umiltà”. A imprimere una svolta al processo di conversione l’incontro con l’autore Ernesto Olivero. Una conversione, quella di Laudadio, che è passata anche per l’esperienza in missione al servizio degli altri.
“Sono partito per tre mesi. Prima ad Haiti in un orfanotrofio, poi in Giordania in un centro disabili mussulmani gestito da tre suore, e poi in Benin in un ospedale piccolissimo che serve quattro Stati”, ha raccontato e poi ha aggiunto in conclusione: “Principalmente sono andato a portare sorrisi con le mie competenze. Ho scoperto lì che la felicità esiste solo nel dono agli altri, se una cosa la fai per gli altri”.