L’attore è tornato a parlare della sua particolare condizione in una lunga intervista, oggi sta cercando di combattere con coraggio.
Da tempo ha deciso di cambiare punto di vista, di non lasciarsi sopraffare dall’oscurità che voleva attanagliarlo. Jim Carrey ha intrapreso un lungo percorso per sbarazzarsi definitivamente di una condizione che lo ha fatto soffrire parecchio in passato. In diverse interviste recenti si è confessato a cuore aperto, spiegando come sia riuscito a trasformare un’esperienza negativa in un’occasione per avviare un processo di cambiamento profondo e radicale.
Erano anni ormai che combatteva, aiutato dai farmaci, poi la morte dell’ex compagna Cathriona White, la truccatrice irlandese che si suicidò nel 2015 assumendo un’ingente quantità di farmaci, lo aveva fatto sprofondale in una spirale tragica e buia. All’orizzonte però il celebre attore ora vede solo il sereno: “Ne ho sofferto per anni e sono sempre stato onesto perché non è più la mia compagna costante, come un tempo. Ora non mi sento più affogare perché mi sono reso conto che è come la pioggia, ti bagna, certo, ma non si posa abbastanza da sommergermi”, aveva rivelato al Corriere della Sera.
Jim Carrey e la lotta con la depressione: “Ho smesso coi farmaci ora…”
Disturbo da deficit dell’attenzione e depressione vanno a braccetto, gli esperti lo sanno benissimo e lo sa benissimo anche Jim Carrey che sin dalla tenera età ha manifestato gran parte dei sintomi di entrambe. Fortunatamente però l’attore è riuscito a limitare i danni incanalando gli effetti della propria condizione in un percorso artistico coi fiocchi, diventando una star indiscussa di Hollywood.
Eppure, ci sono stati momenti in cui pensava di non farcela. Alti e bassi per gran parte della sua esistenza, come spiegava alla CBS nel lontano 2004 in una delle prime uscite pubbliche sulla questione: “Ho preso il Prozac per anni, può avermi tenuto fuori pericolo per un po’, ma la gente continua ad affidarsi ai farmaci per sempre. Ho dovuto smettere a un certo punto perché ho capito che andava tutto bene”.
Continuando aveva aggiunto ulteriori dettagli sul metodo scelto per sopravvivere: “Ci sono cime, ci sono valli. Ma sono tutte intagliate e levigate, e si sente come un basso livello di disperazione in cui vivi. Dove non hai nessuna risposta, ma vivi bene. E puoi sorridere in ufficio. Ma è un basso livello di disperazione”.
