Ci sono persone che si buttano sempre giù e non credono in sé stesse senza sapere che questi potrebbero essere sintomi di un grave disturbo: ecco che cosa sapere.
Le persone che pensano di non valere nulla hanno quel timore perenne, eccessivo e irragionevole di fare la cosa sbagliata sempre e quindi di non prendere le decisioni giuste per la propria vita, di essere in difetto e imperfetti in ogni occasione.
Sono tanti gli individui che convivono con quella sensazione di sentirsi inadeguati e non compresi, tanto che hanno poca fiducia in sé stessi e tendono sempre a vedere il bicchiere mezzo vuoto piuttosto che mezzo pieno. Una negatività che alle volte potrebbe essere provocata da traumi psicologici, mentre altre volte potrebbe essere solo una questione caratteriale.
Tali sentimenti non sono una questione di un fallimento da un punto di vista cognitivo, ma sono tuttalpiù un’espressione dell’assenza di un sentimento di appartenenza di fondo. Tuttavia, buttarsi sempre giù e non credere in sé stessi sono alcuni sintomi di un disturbo conosciuto come atelofobia.
I sintomi del disturbo atelofobia: cura e rimedi
Il nome di atelofobia deriva dal greco e significa senso di non completezza e imperfezione. Al di là di coloro che hanno subito un trauma, possono soffrire di questo disturbo della personalità anche coloro che hanno un atteggiamento controllante e troppo perfezionistico.
Le aspettative irrealistiche di queste persone che soffrono del disturbo ossessivo-compulsivo o di disturbo di panico producono in maniera inevitabile un fallimento. In questi casi si può arrivare a soffrire di depressione maggiore con propositi suicidari. Tale rischio aumenta in maniera consistente quando l’individuo arriva all’isolamento sociale e ha una totale mancanza di figure di supporto.
Per superare il disturbo ci sono dei percorsi di psicoterapia che possono essere affrontati per migliorare la propria autostima. Alle volte, quando è presente una depressione riconosciuta dallo specialista è necessario anche un supporto farmaceutico dopo essersi rivolti a uno psichiatra.
Il percorso terapeutico e psichiatrico insieme consente di sperimentare quella base sicura che permette al soggetto di verificare direttamente che in realtà il non sentirsi abbastanza è un timore irragionevole e che la maggior parte delle volte è dovuta alle aspettative irrealistiche che si ha su di sé. È un percorso che potrebbe aiutare a trovare il proprio posto nel mondo.