Cosa fare se incontriamo difficoltà nell’incassare e riscuotere assegni e rimborsi spettanti ad un caro defunto? Ecco i chiarimenti dell’AdE.
Se un assegno è intestato ad una persona che, nel frangente che intercorre tra l’emissione dell’assegno ed il suo incasso, è venuta a mancare, l’ammontare spettante al deceduto passa automaticamente e di diritto ai suoi eredi? Oppure immaginiamo il caso di rimborsi che, sempre spettanti alla persona nel frattempo deceduta, non vengano accreditati sul conto conto corrente e quindi nemmeno riscossi: ebbene, anche in questo caso ricadono di diritto sugli eredi?
A ben vedere, si tratta di circostanze non così rare e che, talvolta, richiedono l’attivazione di procedure burocratiche che, pur non essendo particolarmente complesse, richiedono tuttavia tempistiche anche piuttosto dilatate per poter essere evase. E proprio a motivo della loro frequenza nonché dei dubbi che numerosi eredi continuano ad avanzare a riguardo, di recente l’Agenzia delle Entrate – AdE ha pubblicato ulteriori chiarimenti.
In particolare, l’AdE ha reso note le modalità di incasso di un assegno con firma apposta sul frontespizio ma mancante sul retro e quelle per verificare le ragioni di un mancato accredito sul conto corrente del rimborso che dal defunto sia passato di diritto ad uno degli eredi. Approfondiamo dunque i consigli dell’Agenzia (disponibili anche sul suo sito web istituzionale nella sezione “FAQ – Frequently Asked Questions”).
Partiamo dall’assegno che pare non essere incassabile: come abbiamo accennato, il motivo risulta la corretta apposizione della firma sul frontespizio del documento ma la mancata apposizione della stessa sul retro. Ebbene, l’Agenzia ha precisato che, in questo caso, può procedere su segnalazione e richiesta dell’avente diritto – nonché dopo le opportune e necessarie verifiche – con una seconda emissione dell’assegno, ma soltanto 60 giorni dopo la data di sua emissione.
Tuttavia, l’Agenzia ha chiarito come sia possibile ridurre i tempi di emissione: per farlo, occorre comunicare all’AdE il codice IBAN del conto corrente bancario oppure postale dell’erede, in modo da consentire l’accredito diretto che sostituirà la necessità della seconda emissione dell’assegno cartaceo e del suo invio.
In quanto alle possibili ragioni di un mancato accredito del rimborso, l’Agenzia ha precisato che solitamente sono due: l’attivazione di una procedura di compensazione volontaria per la presenza di somme che risultavano a carico del defunto (compensate quindi dall’ammontare del rimborso che quindi è andato ad estinguersi); o l’accredito già effettuato sul conto corrente comunicato all’Agenzia, magari diverso da quello dell’avente diritto.
Tuttavia, l’Agenzia ha sottolineato anche che è possibile avanzare domanda di verifica e monitorare il proprio stato aggiornato attraverso il sito web istituzionale, accedendo all’area riservata e consultando la sezione “Nuovo Cassetto Fiscale”.
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