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Spettacolo

Renato Carosone, dopo anni spunta un segreto: nessuno poteva immaginare cosa ha lasciato il cantante

Nonostante siano passati molto molti anni, fa molto scalpore un segreto riguardo a Renato Carosone che si è scoperto solo adesso. Ecco di cosa si tratta.

Renato Carosone è conosciuto come maestro dello swing italiano, un uomo che è nato il 3 gennaio del 1920 a Napoli e la cui carriera ha inizio quando aveva appena 17 anni. Dopo essersi diplomato in pianoforte presso il conservatorio, si reca in Africa insieme ad una compagnia di varietà scegliendo così di restare in Somalia fino al 1946. Dopo essere tornato in Italia creò un trio insieme al batterista Gegè di Giacomo e al chitarrista Peter Van Wood.

Renato Carosone fonte Instagram Credit Instagram @vinoeviniliroma fullmagazine.it

Il suo primo successo è di sicuro il brano “Maruzzella” la cui musica è composta da Carosone e il cui testo è di Enzo Bonagura, una canzone che risale al 1954. Per lui la svolta però arriva a seguito dell’incontro con il paroliere Lisa, ossia Nicola Salerno. Proprio Lisa mostrò a Carosone le parole di una canzone “Tu vuò fa’ l’americano“. All’epoca il musicista riuscì a scrivere la musica in soli 15 minuti.

L’incredibile segreto di Renato Carosone

Insomma, Renato Carosone è riuscito a dar vita a numerosi successi tra cui “Pigliate na pastiglia” , “Caravan petrol” e “O’ Sarracino”. Nel momento in cui il suo successo era al culmine, nel corso di uno spettacolo televisivo tenutosi il 6 settembre del 1960, Renato Carosone annuncia a tutti di essere intenzionato a ritirarsi. Resta lontano dalle scene per ben 15 anni mentre, nel 1975 fa il suo ritorno sul palco alla “Bussola” di Viareggio insieme ad un’orchestra formato da venti elementi.

Com’è morto Renato Carosone – Instagram @yanezgiannini
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Il 20 maggio del 2001 Renato Carosone si spegne all’età di 81 anni all’interno della sua casa di Roma. A rendersi conto del decesso sono stati il figlio Pino e la moglie Lita. La morte dell’artista è avvenuta durante un sonno pomeridiano. Pare infatti che la sua morte sia avvenuta a seguito di una condizione di salute molto grave. Sappiamo infatti che Renato Carosone ha sofferto di problemi respiratori senza dimenticare la presenza di un aneurisma cerebrale che però riuscì a superare.

Carosone riuscì a racchiudere tutto l’amore per la musica all’interno di “Lettera di un pianista” un’opera in cui si rivolge alla musica proprio come se fosse una madre. Queste le sue parole memorabili “Tu sei la lingua più bella del mondo, la lingua che non si parla, eppure comprensibile a tutti, proprio tutti. È la lingua che parlano gli angeli in paradiso, perciò ti amo”.

Marina Nardone

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