Gli tsunami sono uno dei fenomeni naturali più disastrosi e temuti dalle popolazioni, l’Italia è tra i paesi a rischio? Ecco qual è la verità.
Nel corso della storia ci sono stati numerosi maremoti che hanno distrutto interi territori. È bene specificare però che la sua capacità distruttiva dipende anche dal tipo di costa sulla quale si abbatte, quindi non solo dalla sua intensità.
Uno tsunami è un moto ondoso caratterizzato da onde gigantesche che si formano in seguito ad alcuni eventi naturali quali frane, eruzioni vulcaniche, terremoti sottomarini o caduta di meteoriti in mare. Lo si riconosce quando si nota un graduale ritiro delle acque 5 minuti prima dell’evento. Ed è in questo arco di tempo che bisogna trovare un luogo per ripararsi e mettersi al sicuro. Gli tsunami non hanno tutti la stessa intensità (per fortuna), il maremoto è caratterizzato da onde anomale alte dai 3 ai 30 metri.
Il più alto tsunami della storia è stato registrato in Alaska nel 1958 con un’onda alta 500 metri. Per fortuna la zona era disabitata e ci sono state solo due vittime. In Indonesia nel 2004 si è verificato uno dei maremoti più disastrosi dell’era moderna con 230.000 vittime. Lo tsunami del Tōhoku nel 2011 è uno dei più disastrosi nell’area nipponica dove si sono contati circa 13mila morti.
Vedere un maremoto in Italia può sembrare qualcosa di anormale. A dir la verità è un fenomeno remoto, ma non improbabile come ha specificato la Protezione Civile. È stato rivelato che tutte le coste del Mediterraneo sono a rischio tsunami questo proprio per via della sismicità molto elevata del suolo e della presenza di tanti vulcani attivi, sommersi ed emersi.
Negli ultimi mille anni, si legge sul sito della Protezione Civile, le coste italiane hanno visto decine di maremoti ma solo alcuni sono stati distruttivi. Le aree più a rischio sono la Puglia, la Calabria, la Sicilia orientale e l’arcipelago delle Eolie. È bene anche sottolineare che anche le coste liguri, adriatiche e tirreniche hanno avuto dei maremoti di modesta entità. Bisogna inoltre considerare che le nostre coste possono essere raggiunge anche da tsunami generatisi in località lontane da noi.
In Italia le cause sono tre: terremoti, eruzioni vulcaniche e frane sottomarine. Il più disastroso avvenne a Messina il 28 dicembre 1908. All’epoca l’onda era alta meno di 12 metri, mentre in una località a Reggio Calabria l’onda raggiunse i 13 metri. Negli anni però ci sono stati anche altri come quella dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C o quella tra Alassio e Sanremo nel 1887.
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